sabato 17 settembre 2011

15-9-943 sera

Arrivo al campo di concentramento. Qui ci sono russi, francesi e serbi. Ci mettono nelle baracche. I castelli non sono tanto comodi: due sole tavole non più larghe di 15 centimetri, niente paglia. Siamo prigionieri di guerra trattati come i russi e gli altri. Eppure fino a ieri abbiamo combattuto al loro fianco. I nostri superiori ci hanno ordinato di lasciare le armi, abbiamo obbedito, nessuna colpa da parte nostra, eppure siamo noi a subire il castigo. Qui siamo isolati dal mondo, nulla possiamo sapere di ciò che succede nella nostra patria. Possono dirci quello che vogliono loro.

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