domenica 2 ottobre 2011

Ognissanti 943 53° giorno di prigionia

Andrai o mia Anita al cimitero come tutti gli anni passati questa mattina a portare i fiori e mettere in ordine le tombe dei nostri morti? Oppure sei ammalata dal dolore? Quanti pensieri nel mio cervello e quanta passione nel mio cuore. Se Iddio mi desse le ali, e la velocità di una rondine, questa sera sarei la con voi. Vorrei vedere se tu stai bene, se Pupetta cresce buona, se il papà e la mamma sono ancora vivi, e poi vorrei vedere anche se la belva tedesca è arrivata anche nel nostro paesello, se ha messo sottosopra ogni casa, se ha rubato la pace a tante altre famiglie portando via le persone più care. Quante cose vorrei vedere e sentire! Quanti baci vorrei posare sulla tua fronte, sulla tua bocca e in quella della nostra Pupetta, e quante cose vorrei dirti. Prima di tutto vorrei dirti che sono vivo e sano, che ho sofferto tanto dolore per non poter scriverti, che ne soffro tanto per esserti lontano, ma che prego continuamente per voi e spero che Iddio esaudisca le mie preghiere che saliranno a lui unite alle tue e a quelle di Pupetta, affinché vi mantenga sane e faccia arrivare presto quel giorno nel quale ci mancherà poco se non morirò di felicità.

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