giovedì 7 marzo 2013

14-12-43 96° giorno di prigionia ore 19

Sono seduto vicino alla mia nuova macchina, la guardo e penso a quanti quintali di bietole avrà pesato.
Chiudo gli occhi e sento chiaro, all'orecchio, una voce di donna che chiama Berardo.
Apro gli occhi, mi guardo intorno..nessuno.
Provo una stretta al cuore, mi sembrava la voce di mia mamma, anche quella della mia Anita.
Fu un sogno? ...non dormivo.
Autosuggestione?  può darsi, però lo scrivo qui, per ricordare. Ho l'impressione che sia successo qualche cosa a una di loro.
E qui il sogno di stanotte. Dicono che quello che si pensa si sogna, eppure, mia cara Anita, ti giuro che questo non l'ho mai pensato. Non ho mai dubitato della tua fedeltà. Gelosia? No! perchè ora ci rido sopra. Eppure molte volte che mi sogno di te antra in sogno il tuo vecchio fidanzato.
Stanotte per esempio, stavi arrotolando una pezza di stoffa, e quando stavi per legarla con uno spago è comparso lui che si stava legando una scarpa. Lo spago che adoperava lui si è unito a quello che avevi tu. Insegnandovi a staccarlo mi svegliai. Non potevo resistere a vedervi vicini.

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